Farra di Soligo: pignorati i conti correnti del Comune trevigiano

12 giugno 2016

Dopo essere stata interessata dal locale circolo Pd, mercoledì 8 giugno scorso ho incontrato l'assessore Mattia Perencin e sentito il sindaco di Farra di Soligo, Giuseppe Nardi, per avere gli elementi di fatto utili al fine di cercare una soluzione normativa tecnicamente sostenibile per evitare che la grave situazione finanziaria del Comune ricada pesantemente sui cittadini. Da diversi giorni infatti la cassa municipale, i beni mobili e tutti i conti correnti del Comune di Farra di Soligo sono bloccati in conseguenza della notifica, giunta in Municipio venerdì 3 giugno scorso, di un atto di pignoramento presso terzi, per un totale di 3 milioni 861 mila e 256,87 euro, in forza di due precetti basati su sentenza della Corte d'Appello di Venezia che ha posto a carico dell'ente somme e relativi interessi a titolo di maggiori indennizzi dovuti ad un gruppo di soggetti per l'esproprio di terreni oggetto di Pip (Piani urbanistici di insediamento produttivo di iniziativa pubblica) risalenti agli anni 1996/1997. Questo perché nella pendenza dei giudizi tra Comune ed espropriati è intervenuta nel 2007 una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità delle norme previgenti che stabilivano i criteri per la determinazione dell'indennizzo in senso favorevole alle amministrazioni pubbliche, introducendo anche per i giudizi in corso il criterio del valore di mercato del bene, decisamente superiore. Cliccando qui è possibile leggere la lettera del sindaco che riassume la vicenda.

La situazione rischia di aggravarsi ancor di più visto che sono prevedibili ulteriori atti di pignoramento in forza di altre sentenze già emesse a favore di altri soggetti espropriati dalla Corte di Venezia, per un "ristoro" complessivo superiore ai 10 milioni di euro, dopo circa 15 anni di battaglie legali tra una quarantina di ex proprietari e il Comune. Una situazione grave perché compromette l’erogazione di una parte dei servizi ai cittadini e il funzionamento dell’ente. Le norme vigenti prevedano, infatti, che non possano essere pignorate solo le somme del Comune necessarie a pagare i mutui, il personale e i servizi essenziali, mentre altre funzioni, come ad es. l'assistenza domiciliare agli anziani, non rientrano tra questi.

In un caso come questo non pare giusto che si arrivi alla procedura di dissesto del Comune, visto che gli impatti finanziari negativi sulle casse comunali derivano da una sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto solo in un tempo successivo illegittime le norme di legge prima applicate in buona fede dall'ente. Una soluzione potrebbe essere quella di costituire un fondo a livello nazionale a favore dei comuni che si trovino in situazioni analoghe a quelle di Farra. È per questo che ho sottoposto il caso mercoledì scorso al consigliere del premier sugli enti locali Luigi Marattin, al dirigente del Mef Salvatore Bilardo e al dirigente preposto agli enti locali del Ministero dell'Interno Giancarlo Verde (come ho anticipato in questa intervista a Reteveneta: https://youtu.be/Chbxve7BoKA). Mi è stato confermato dal prof. Marattin che il Governo sta lavorando al decreto in materia di enti locali (a giorni sarà approvato dal CdM) in cui si potrebbe inserire la previsione di un fondo ad hoc nei casi di sentenze che pongono a carico di comuni importi insostenibili per risarcimento danni a seguito di eventi imprevedibili e ho riscontrato la disponibilità a collaborare per trovare una soluzione anche al caso di Farra in occasione della conversione del decreto legge in Parlamento.

Leggi anche Il mio intervento su Trevisotoday: http://www.trevisotoday.it/cronaca/farra-di-soligo-comune-pignorato-8-giugno-2016.html

 


pubblicata il 12 giugno 2016

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