La legge regionale anti moschee oggetto di un'interpellanza urgente al Governo

22 maggio 2016

Come deputati veneti, d'intesa con i nostri Consiglieri Regionali, abbiamo depositato il 3 maggio scorso un’interpellanza urgente a prima firma della collega Gessica Rostellato per chiedere al Governo  se intenda impugnare la Legge Regionale n. 12 del 12 aprile 2016, la c.d. “legge anti moschee”, approvata il 5 aprile scorso. La legge approvata dal Consiglio Regionale del Veneto inserisce alcuni vincoli urbanistici, linguistici e l’ipotesi di un referendum per la realizzazione e l’attivazione di nuovi luoghi di culto. In particolare prevede che:

– I luoghi di culto possano sorgere soltanto in aree F (infrastrutture e impianti di interesse pubblico, nella maggior parte dei Comuni presenti in periferia), purché dispongano di strade, parcheggi e opere di urbanizzazione adeguate (« con oneri a carico dei richiedenti»), previa convenzione stipulata col Comune («contenente un impegno fideiussorio»). Queste norme riguardano gli immobili destinati a «sedi di associazioni, società o comunità di persone le cui finalità aggregative siano da ricondurre alla religione, all’esercizio del culto o alla professione religiosa, quali sale di preghiera, scuole di religione o centri culturali»;

– per le attività «non strettamente connesse alle pratiche rituali del culto» si debba usare l’italiano;

– sia possibile indire un referendum  tra la popolazione per la costruzione di edifici di culto.

Il Governo, nella risposta data in Aula dal sottosegretario Baretta il 13 maggio scorso, ha affermato: L'esigenza di salvaguardare concretamente il diritto alla libertà di religione e di culto sul territorio veneto viene richiamato nell'atto di sindacato ispettivo con la sentenza n. 63 del 2016 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato parzialmente illegittima la legge della regione Lombardia 3 febbraio 2015, n. 2 che, analogamente a quella veneta, ha introdotto vincoli urbanistici per la realizzazione di centri religiosi e di culto. La legge in parola è stata pubblicata nel Bollettino Veneto 15 aprile 2016, n. 35. Pertanto, ai fini della valutazione di compatibilità costituzionale per la sua eventuale impugnativa ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, andrà in scadenza il prossimo 14 giugno 2016: entro tale data il provvedimento sarà esaminato dal Consiglio dei ministri”.

A questo link trovate il testo integrale dell’interpellanza: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/01362&ramo=CAMERA&leg=17, mentre a questo link la risposta del Governo: http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0624&tipo=stenografico#sed0624.stenografico.tit00030.sub00030.

A questo link (http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/227284) trovate inoltre il testo dell’ordine del giorno, predisposto dalla Collega Margherita Miotto e sottoscritto anche da tutti noi deputati veneti, accolto il 12 maggio scorso in occasione dell’approvazione del disegno di legge sulla riduzione del consumo di suolo, che impegna il Governo “a vigilare anche nella attuazione della presente legge a che le regioni rispettino gli orientamenti della Corte costituzionale in tema di libertà di culto, affinché gli strumenti urbanistici assicurino la previsione di spazi e strutture da destinare all'esercizio pubblico del culto, nel rispetto del pluralismo religioso, senza alcuna discriminazione delle singole confessioni”.


pubblicata il 22 maggio 2016

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