Separazione Mestre-Venezia, il Pd non dia alibi al sindaco Brugnaro

03 giugno 2016

“Si può essere per il sì o per il no sulla costituzione di Mestre e Venezia in due municipalità distinte, ma francamente da ‘democratici’ non si può che sostenere, su un tema così importante per la vita della comunità, che va data la parola ai cittadini”. Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd alla quale nei giorni scorsi si sono rivolti i referenti del Movimento per l’autonomia amministrativa di Mestre, Stefano Chiaromanni e Debora Esposti, per illustrare le ragioni della loro battaglia che “sono insite – precisa – nella diversità delle due realtà, quali la terraferma di Mestre e la città sull’acqua di respiro internazionale che è il centro storico di Venezia”. 

“Tanto più che sostenere il no alla consultazione referendaria  – spiega la deputata – sul piano politico fornisce un assist formidabile al sindaco Brugnaro, invece di incalzarlo a rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. Io piuttosto evidenzierei la divisione interna alla maggioranza che governa il Comune di Venezia, sottolineando anche la contraddizione di un sindaco-imprenditore che si appella alla burocrazia dei tribunali contro un referendum regionale per impedire di dare la parola ai cittadini. E non credo che il motivo sia la legge Del Rio, visto che era già in vigore da un anno quando Brugnaro ha sottoscritto l’impegno a far svolgere il referendum in caso di sua vittoria”.

“Si dia la parola ai cittadini, accorpando questo referendum con quello sull’autonomia del Veneto”, conclude l’on. Rubinato.

Della stessa idea anche la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, di origine mestrina. "La costituzione della Città Metropolitana non diventi l'alibi di Brugnaro o Zaia - evidentemente ormai ai ferri corti - per negare la parola ai cittadini e alle cittadine veneziani. E' ormai evidente e certificato che non bastano le grandi dimensioni per rendere una città capace di rispondere ai bisogni di imprese e famiglie in modo adeguato: Comuni di medie dimensioni in rete tra loro riescono a garantire maggior efficienza. Per questo io credo che, in un condiviso orizzonte strategico metropolitano, il riconoscimento dell'identità di Mestre distinta da Venezia insulare sia un'opportunità".

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pubblicata il 03 giugno 2016

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