Via del Mare, 7 anni persi. Eppure esiste un'alternativa al project

14 dicembre 2015

Nel dibattito in merito al progetto della Via del Mare interviene anche l’on. Simonetta Rubinato, la parlamentare del Pd che l’estate 2014 aveva portato alla ribalta nazionale la vicenda del discusso project financing sul quale aveva poi messo gli occhi lo stesso presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. “Gli esponenti del Pd – spiega - non sono così sciocchi, come qualcuno vorrebbe far pensare, da non sapere che esiste anche un problema di collegamento verso le località di mare, in particolare Jesolo. Discutiamo invece sul come. Perché sul project financing, presentato da un gruppo di imprese guidato da Adria Infrastrutture, società finita nel 2013 nel mirino della Procura di Venezia, esistono dubbi relativamente all’interesse pubblico e alla sostenibilità economico-finanziaria, tanto che il neo assessore regionale De Berti, nelle scorse settimane, è intervenuta sulla stampa locale annunciando un riesame di questo progetto insieme a quello della Nogara Mare. Peraltro, anche ove fossero superate queste obiezioni, la Via del Mare, così come progettata dal privato, non è neppure adeguata al problema della congestione all’accesso a Jesolo all’altezza della Frova”. 

“Quello che chiediamo da tempo – prosegue la deputata – è che venga rivalutato in sede regionale anche lo studio di fattibilità, approvato in conferenza di servizi nel febbraio 2011, che dimostra, sul tratto da Treviso a Meolo, come sia possibile mettere in sicurezza e adeguare la strada già esistente a 2+2 corsie per step successivi ad un costo inferiore del progetto privato”. Lo studio a cui si riferisce l’on. Rubinato è finanziato da Veneto Strade, Province di Treviso e Venezia, con capofila il comune di Roncade.

“Quello che è necessario fare – osserva Rubinato – è comparare i costi del progetto privato con quelli previsti dallo studio di fattibilità, magari provvedendo ad estenderlo al tratto tra Meolo e Jesolo. Infine ricordo un particolare non irrilevante: con questo project financing non si costruisce una nuova opera in più a disposizione dell’utenza, ma si sottrae il libero accesso ad un’arteria regionale già realizzata con risorse pubbliche e fortemente interconnessa con il territorio, trasformandola in strada a pedaggio. Visto che sono già stati persi più di 7 anni inutilmente, forse è il caso di provare un’altra soluzione e di attuarla quanto prima”.

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pubblicata il 14 dicembre 2015

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