Test Invalsi inadeguati: caso Cerletti alla Camera

20 novembre 2015

Grazie alla segnalazione pervenutami da Marco Golfetto, responsabile agricoltura della segreteria provinciale Pd di Treviso, il 25 settembre scorso ho portato all’attenzione del Governo, con un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione (clicca qui), le doglianze dell’Istituto tecnico agrario “Cerletti” di Conegliano, la cui dirigente mi aveva sottoposto il problema dell’inadeguatezza dei test Invalsi nel valutare gli studenti del corso di istruzione tecnica superiore (post diploma) per il settore agroalimentare ed enologico. La Commissione esaminatrice aveva rilevato infatti che i contenuti della prova Invalsi, per la seconda volta consecutiva, risultavano incongruenti sia nella sostanza (argomento dei quesiti estraneo ai programmi dei corsi impartiti nel biennio), che nella forma, rispetto alla finalità dichiarata del raggiungimento delle competenze acquisite dagli studenti. Con il risultato di mortificare gli studenti e di penalizzarli nel punteggio finale. Un problema questo, peraltro, che riguarderebbe tutti gli ITS in Italia. Lo stesso Presidente della Commissione d’esame aveva auspicato a verbale l’esclusione del punteggio ottenuto nei test Invalsi dalla valutazione finale. Nella mia interrogazione sottolineavo la specificità di questo Istituto, che dal 2010 organizza corsi di istruzione tecnica superiore nel settore agroalimentare e viticolo enologico, frequentati da giovani studenti che ambiscono ad accedere al mondo del lavoro con qualificate competenze, nel settore agro-alimentare e agro-industriale, che spaziano dalla conoscenza approfondita delle principali filiere di prodotti made in Italy, alla commercializzazione a livello nazionale ed europeo dei prodotti. Con le quali nulla ha a che vedere il test Invalsi del luglio scorso in materia di florovivaismo.

Il 19 Novembre è arrivata la risposta da parte del Governo in Commissione Cultura (clicca qui), che dà ragione alla dirigenza dell'ITS ed assicura di rivedere le norme dei test Invalsi con un maggiore coinvolgimento delle scuole. Il MIUR, infatti, sulla scorta del comma 47 dell'articolo unico della legge n. 107 del 2015 (riforma Buona Scuola), che prevede l’emanazione di apposite linee-guida finalizzate a semplificare e snellire le procedure delle prove conclusive dei percorsi formativi degli istituti tecnici superiori, sta predisponendo un provvedimento volto a modificare le vigenti disposizioni. In riferimento alla prova scritta, la modifica prevede anche un maggiore coinvolgimento del comitato tecnico-scientifico dell’ITS nella predisposizione della prova stessa, facendo comunque sempre riferimento ad una griglia di indicatori costruiti secondo una struttura organizzativa riferita a sezioni o nuclei tematici.
Non posso che esprimere soddisfazione, dunque, per questo risultato, tenuto altresì conto che l’attuazione della nuova normativa comporterà a regime costi inferiori a quelli risultanti dal mantenimento dell’attuale procedura, consentendo una maggiore efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche.


pubblicata il 20 novembre 2015

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