Appalti, Governo accoglie mio odg: se introdotto il DURF, maggiori tutele per le PMI

18 novembre 2015

Il 17 novembre è stata approvata alla Camera la legge delega al Governo per l'attuazione delle direttive europee sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Un intervento volto a dotare il Codice degli appalti, a quasi 10 anni dalla sua prima adozione, di disposizioni più semplici e snelle indispensabili a combattere e prevenire la corruzione e ad ottimizzare la macchina della Pubblica Amministrazione in termini di qualità, risparmio, trasparenza ed efficienza.

In quest’ottica ho presentato insieme all’on. Enrico Borghi (capogruppo in commissione Ambiente e lavori pubblici) un ordine del giorno (clicca qui), accolto dal Governo, che se attuato nei successivi decreti legislativi potrebbe essere foriero di una positiva novità per le piccole e medie imprese, in particolare del comparto delle costruzioni, che in qualità di sub fornitori o sub appaltanti sono state spesso costrette a fare i conti in questi anni con crisi di liquidità, sofferenze fino addirittura a fallimenti a causa delle inadempienze contrattuali da parte di talune imprese appaltatrici che si sono aggiudicate i lavori da parte della Pubblica Amministrazione, magari attraverso offerte spregiudicate al minimo ribasso. L'ordine del giorno impegna infatti il Governo ad introdurre mediante la normativa delegata il Documento unico di regolarità fornitori (Durf), uno strumento mediante il quale l’impresa appaltatrice dovrebbe dimostrare alla stazione appaltante, al fine di percepire l'ammontare del secondo SAL, l'avvenuto pagamento dei propri fornitori di beni e prestatori di servizi, in mancanza del quale i subappaltatori e subfornitori dovranno essere pagati direttamente dalla Pubblica Amministrazione committente. Si tratta di uno strumento che mi è stato suggerito da uno dei tanti imprenditori veneti colpiti dall'inadempienza del proprio committente, che dopo esser stato pagato ha chiesto il concordato preventivo, lasciando in ginocchio i propri fornitori. Se attivato, il Durf, che ha la stessa filosofia del documento di regolarità contributiva (il già noto Durc), garantirà tutele maggiori e più incisive per le piccole e medie imprese nel settore degli appalti pubblici, cui poi si adeguerà anche il settore privato. In questo modo si scoraggerebbero inoltre a monte le società malintenzionate a partecipare agli appalti al minimo ribasso.

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pubblicata il 18 novembre 2015

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