«Il referendum? Un grimaldello politico» - La Tribuna di Treviso

27 giugno 2015

Pagina 13, Regione

VENEZIA «È necessario che i veneti sfruttino lo spiraglio aperto dalla Corte Costituzionale, trasformando il referendum sull’autonomia in una corale espressione di volontà popolare da utilizzare come grimaldello politico per avvicinare il Veneto alla specialità delle due regioni confinanti». Ad affermarlo è l’onorevole Simonetta Rubinato, esponente del Partito democratico. Insomma, «i veneti hanno la possibilità di assestare un colpo al centralismo romano, trasversale a tutti i partiti». Per l’onorevole Rubinato «la Corte Costituzionale ha dato il via libera, pur consapevole che una partecipazione in massa dei veneti alla consultazione, con un risultato plebiscitario favorevole all’autonomia rappresenterebbe un segnale politico dirompente nei confronti del governo regionale e di quello nazionale». Ma il referendum sull’indipendenza è definitivamente archiviato? «Lo capiremo dal comportamento di chi, e mi riferisco a Luca Zaia», afferma Alessio Morosin, già candidato governatore di Indipendenza Veneta, «in campagna elettorale si è espresso a favore del diritto dei cittadini ad esprimersi su entrambi i referendum consultivi. Un argomento che Zaia ha utilizzato anche l’altro giorno, dopo la sentenza della Consulta. Personalmente temo altri cinque anni di agonia». Morosin, che il 28 aprile era intervenuto per conto di Indipendenza Veneta all’udienza pubblica della Consulta, pone l’accento sul punto 7.2 delle considerazioni in diritto della sentenza 118 della Corte Costituzionale: «Vi si legge», osserva, «che “l’unità della Repubblica è uno di quegli elementi così essenziali dell’ordinamento costituzionale da essere sottratti persino al potere di revisione costituzionale (sentenza n, 1146 del 1988)”. Insomma, alla luce di questa considerazione l’unità della Repubblica è eterna e la sovranità popolare è sottomessa alla Corte Costituzionale. Meglio prenderla con spirito». Antonio Guadagnini, alfiere di Indipendenza Noi Veneto in Consiglio regionale, sottolinea che «dopo la sentenza della Consulta non è cambiato niente. Lunedì presenteremo una nostra iniziativa ad hoc in Consiglio regionale. L’esercizio del diritto ad esprimersi attraverso il referendum non attiene alla competenza della Consulta; la facoltà di scegliersi una forma di governo è una prerogativa del popolo. Non so quando, ma sono certo che il popolo veneto avrà il diritto di esprimersi sull’indipendenza». Un concetto vicino a quello espresso ieri, nel suo intervento, dal neo-presidente dell’assemblea veneta Roberto Ciambetti (Lega Nord). «Credo nell’autonomia», ha affermato il successore di Clodovaldo Ruffato, «non rinuncio al mio sogno per l’indipendenza del Veneto e mi batterò affinché anche il Veneto possa seguire la strada già percorsa in piena democrazia e trasparenza dalla Scozia, perché credo che l’autonomia e l’indipendenza delle Regioni dell’Europa dei popoli sia la forma migliore del glocal, cioè il pensare globalmente, ma agire localmente. Su questo avremo modo di approfondire le sentenze depositate giovedì sulle leggi referendarie approvate in quest’aula dal precedente Consiglio». Claudio Baccarin

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pubblicata il 27 giugno 2015

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