Uffici postali, modifiche normative per ridurre le chiusure

13 marzo 2015

Paolo Iammatteo, braccio destro dell’Ad di Poste Italiane Caio, è pronto ad incontrare i sindaci dei comuni trevigiani interessati dal piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di 15 uffici postali. Lo ha comunicato ieri nel corso di un incontro con alcuni dei parlamentari trevigiani firmatari della lettera con cui chiedevano ai vertici di Poste Italiane di sospendere il piano in attesa della verifica sui criteri seguiti nell’individuazione degli sportelli da chiudere.

“Apprezziamo la disponibilità del dott. Iammatteo – commentano le deputate del Pd Simonetta Rubinato e Floriana Casellato presenti all’incontro insieme al sen. Franco Conte – anche se sarebbe stato opportuno concertare il piano con i sindaci prima di comunicare loro la chiusura degli uffici. Ora si dia il tempo necessario per poter confrontare i dati in possesso di Poste Italiane con le situazioni reali esistenti sul nostro territorio”. 

Iammatteo, durante l’incontro, ha illustrato che il piano di riorganizzazione e razionalizzazione è rispettoso dei criteri stabiliti dalla normativa vigente e dell’Agcom, che non ci sarà nessuna perdita di posti di lavoro, in quanto i dipendenti saranno impegnati in altri servizi soprattutto ad ampliare le aperture pomeridiane negli uffici di alto traffico, e che molti servizi possono già essere garantiti a domicilio dal postino telematico (“della cui esistenza, però, noi abbiamo saputo soltanto ieri”, affermano le deputate Pd).

“Al di là della situazione contingente, come parlamentari ci adopereremo per trovare degli strumenti, nel della normativa europea e delle esigenze di profittabilità, che consentano anche in vista dei prossimi piani di intervento annuali di mantenere più presidi postali possibili, a servizio soprattutto delle fasce più deboli della popolazione” concludono Simonetta Rubinato e Floriana Casellato.

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pubblicata il 13 marzo 2015

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