Scuola: Rubinato (Pd) e Gigli (Pi-Cd), liberta' di scelta - Ansa

26 febbraio 2015

(ANSA) - ROMA, 25 FEB - In vista dell'imminente approvazione in Consiglio dei Ministri del piano per la "Buona Scuola", i parlamentari Simonetta Rubinato (Pd) e Gian Luigi Gigli (Per l'Italia-Cd), autori dell'emendamento alla legge di stabilita' 2015 con cui e' stata garantita la certezza dell'erogazione dei fondi per le istituzioni scolastiche non statali, riportando tutte le risorse in un unico capitolo del bilancio del Miur, intervengono per ribadire l'importanza delle scuole paritarie come parte integrante del sistema della scuola pubblica italiana. "La liberta' di insegnamento e di scelta educativa, oggetto di precise risoluzioni dell'Ue e alla base di quel pluralismo che e' necessario anche alla scuola statale per migliorare la qualita' delle prestazioni, - spiegano - devono trovare spazio nel piano del Governo attraverso impegni precisi e concreti che tengano conto delle specificita' gia' esistenti". "Un conto - precisano Rubinato e Gigli - e' la scuola dell'obbligo, dove le famiglie trovano comunque l'offerta del sistema statale, per la quale la proposta della detrazione fiscale e' certamente un primo passo a favore delle famiglie, in attesa di realizzare un sistema di voucher che consenta la liberta' di scelta anche a chi ha redditi piu' bassi. Un altro conto sono le scuole dell'infanzia che, in alcune regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono indispensabili per consentire l'erogazione del servizio formativo ai bambini dai 3 ai 6 anni, tra l'altro con risparmi notevolissimi per la finanza pubblica, considerata la retta di cui le famiglie si devono far carico, con una evidente discriminazione rispetto a chi riesce ad accedere alle limitate sezioni delle materne statali. In questo caso occorre da subito integrare i fondi necessari sulla base del costo standard o almeno istituire, gia' a partire dal prossimo anno scolastico, il sistema del 'buono scuola' per venire incontro anche alle famiglie meno abbienti e incapienti, per le quali la detrazione non rappresenterebbe alcun vantaggio".(ANSA).

SCARICA L'ARTICOLO IN PDF


pubblicata il 26 febbraio 2015

ritorna
 
  Invia ad un amico