Esenzione Imu, buone notizie per le scuole paritarie

20 febbraio 2014

"Ho avuto stamane conferma dal ministero dell'Istruzione che nelle istruzioni allegate al modello Imu che sta arrivando in questi giorni ai Comuni, vi è finalmente la soluzione al quesito, sul quale in Parlamento anche la sottoscritta ha più volte sollecitato il Governo, se le scuole paritarie debbano o meno versare l'imposta sugli immobili. Con l'introduzione del ‘costo medio per studente' si fornisce finalmente il parametro, richiesto dal regolamento del Mef, necessario per definire l'importo simbolico delle rette e stabilire se l'attività svolta da un istituto paritario debba essere considerata ‘non commerciale' e quindi esentata ai fini Imu. E' una buona notizia per i gestori del servizio scolastico pubblico non statale, anche se molti altri problemi rimangono ancora sul tappeto, a partire dai ritardi con cui vengono erogati ogni anno i contributi statali". Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare Pd in Commissione Bilancio. 

Secondo le notizie raccolte dall'on. Rubinato non ci sarà alcuna modifica al regolamento approvato nel 2012 con decreto del Mef: i Comuni dovranno semplicemente fare riferimento alle istruzioni allegate al modello Imu in cui viene specificato che il ‘costo medio per studente' a cui fare riferimento è quello fissato nella tabella pubblicata dal Miur su dati di fonte Ocse,  pari a 5.507 euro per l'educazione prescolastica e 6.595 euro per l'educazione primaria, secondaria di primo e secondo grado. "Considerato che il costo annuo per alunno nelle scuole paritarie dell'infanzia è ben inferiore a questi importi perché non supera i 3.000 euro - osserva l'on. Rubinato - emerge chiaramente come la gran parte delle scuole  vada esentata dal versamento dell'Imu".

Ma c'è di più. "Il costo medio per studente indicato dal Miur - afferma la parlamentare del Pd - è la dimostrazione che queste scuole garantiscono un servizio pubblico senza ricevere dallo Stato adeguati finanziamenti. Anzi lo Stato ne ha ricavato sin qui un risparmio annuale di circa 6 miliardi secondo dati Ocse. È urgente quindi che, in linea con le risoluzioni europee in materia, venga definito una volta per tutte con equità il tema del finanziamento pubblico a queste scuole per non discriminare le famiglie nel pagamento delle rette".

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pubblicata il 20 febbraio 2014

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