l'Italia migliore e' già oltre il berlusconismo e l'antiberlusconismo

07 settembre 2013

italiaIl 28 agosto scorso su facebook, dopo aver pubblicato un mio post a seguito del Consiglio dei Ministri ("Cancellazione a tutti Imu 2013, apertura Violante su duiritto di difesa di B.: il Governo può tirare avanti e il Pdl gongolare. Non il Pd"), ho ricevuto sulla mia pagina facebook una bella riflessione di Andrea P., che voglio condividere con voi perché rappresenta bene il disagio che molti stanno vivendo nel centrosinistra per le vicende politiche conseguenti alla condanna giudiziaria di Berlusconi, ovvero i suoi ricatti e quelli del Pdl per la cancellazione dell'Imu e la concessione di una fantomatica agibilità politica al Cavaliere in cambio della stabilità del Governo.

"Cara sig.ra Rubinato,ci tenevo a sottolineare una cosa: mi piacerebbe che lei pensasse che i miei commenti e le mie invettive non fossero destinate direttamente a lei come persona o al suo ruolo di parlamentare.Io non la conosco abbastanza anche se,comunque,seguo le sue vicende politiche dai giornali e via fb.Personalmente non condivido molte delle sue idee peró le riconosco un impegno costante e il grande sforzo di mantenere saldi i legami con la comunitá che l'ha votata,cercando in ogni sede di risolvere i problemi del suo e nostro territorio con determinazione ed abnegazione.Detto questo peró,lei fa parte di un amalgama piú grande che in questo momento sta dando il peggio di sé.Questo cedere ai ricatti,giocando sulla pelle di tutti per salvare un governo nato marcio, non fa che squalificare tutto il Partito del quale lei, per fortuna o purtroppo (G.Gaber) fa parte.Ha poco da sbracciarsi e portar acqua a livello locale quando a livello nazionale qualcuno, quell''acqua avvelena...E poche e deboli sono le voci che cercano di contrastare una deriva che si fa sempre piú ampia.Io, come molti altri ,non daremo piú il nostro voto al PD, fino a quando esisterá questa lurida classe dirigente votata alle alchimie e ai sotterfugi o agli accordi sottobanco di stampo mafioso.Due generazioni di partigiani e sindacalisti nella mia famiglia mi hanno insegnato un codice etico e morale che presuppone diritti e doveri UGUALI PER TUTTI. Tutto ció viene costantemente disatteso proprio da chi dovrebbe essere il baluardo rappresentativo.Lo schifo é grande mi creda e la rassegnazione purtroppo ha preso il sopravvento.La vicenda Berlusconi é l'ultimo atto di una tragicommedia che ha visto il definitivo piegarsi delle istiyuzioni e dei partiti ai diktat e ai voleri di un uomo solo,ricco e ,soprattutto potente grazie all'inettitudine di una sinistra complice e /o sprovveduta(ancor piú grave ai miei occhi!!) incapace di proporre un modello nuovo di societá e di mostrare determinazione e coraggio.Evidentemente tanti sono gli scheletri negli armadi..Una persona perbene non si puó in alcun modo ricattare e lo stesso vale per un partito.Tanto altro potrei scrivere, ma la tedierei ulteriormente con i miei sfoghi di uomo di mezza etá che ha visto troppe nefandezze politiche nella propria vita e che desidererebbe VERAMENTE potere andar via da questo paese marcio nel quale non si riconosce più e che,purtroppo,sente di non amare piú.20 anni di Berlusconi e di assenza di sinistra(quella vera,sociale,legata ed attenta ai problemi della gente) hanno cambiato ogni cosa ed ogni persona, privandoci di aspettative e,soprattutto,distruggendo i nostri sogni di poter costruire assieme qualcosa di bello e che sappia di buono....Ci hanno cambiato in peggio .Io cosa racconto a mia figlia quando le devo parlare di onestá e di uguaglianza? Cosa devo raccontarle se in cuor mio, pur credendoci in linea di principio,so per certo che c'é chi lavora affinche si avveri l'esatto contrario(che accadrá puntualmente!!!)? Io in tutto questo mare melmoso(eufemismo!),pur avendo fatto la mia piccola parte di resistenza, non mi ci riconosco piú e non ne voglio piú esser complice.Lo devo a mia figlia.Chiedo scusa per la lunghezza...Non so nemmeno se leggerá questa lunga lettera.Ma era per dirle che non c'è niente di personale contro di lei.Lei peró rappresenta un partito e a questo partito sono rivolti i miei strali....Cordiamente,augurandole buon lavoro, un ex-votante......"

Ecco cosa gli ho scritto a mia volta. 

Gentile Andrea, ho letto la sua lunga lettera e l'ho apprezzata. Per il tono e per il contenuto. La ringrazio innanzi tutto per aver ritenuto di condividere la sua amara riflessione con me, pur se non la pensa sempre come me. Del resto "Laddove tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa un gran che!" (Walter Lippmann). Ma evidentemente, per riconoscersi come degli interlocutori tra cui è possibile un dialogo franco e rispettoso, condividiamo alcuni fondamentali. Che sono quelli che lei definisce: un codice etico e morale che presuppone diritti e doveri uguali per tutti (io preciserei anche responsabilità commisurate alle proprie capacità, personali ed economiche, e al ruolo rivestito nella società e nelle istituzioni, perché come diceva Don Milani e' sbagliato far parti uguali tra diseguali); una politica vera (che lei definisce di sinistra, io francamente la definisco buona politica, in attuazione della Costituzione, scritta non solo da esponenti della sinistra) che si occupa dei temi sociali, dei problemi della gente; dei valori come onesta' e uguaglianza (e io aggiungo anche libertà). E' proprio sulla base di questi comuni fondamentali che anche io, che non ho mai pensato che Berlusconi sia l'unica causa di tutti i mali italici, ne' ho tifato mai per la sua eliminazione per via giudiziaria, sono alquanto a disagio per l'ondivagare dei massimi dirigenti del Pd, per il supino accomodamento ai ricatti dei Pdl (ieri l'Imu e il diritto di difesa di B. nella giunta, oggi l'Iva, domani si vedrà, perché il Cavaliere e' già in campagna elettorale). Al punto da far sembrare Monti un gigante quando ha richiamato  il governo Letta ad avere spina dorsale... 

Le assicuro che ascolto molti cittadini, non solo elettori della sinistra, ma anche c.d. moderati ed anche ex elettori della Lega e del Pdl, che esprimono un forte disappunto, anzi un'espressa indignazione, se la legge alla fine non risulterà uguale per tutti in questo Paese. E mi farò carico di rappresentare questo sentimento nelle sedi di partito e istituzionali.

La cosa più triste, pensando a chi come lei ha dei figli, non è solo il fatto che la disoccupazione giovanile stia sfiorando il 40 per cento, ma che dopo vent'anni questo Paese sia ancora bloccato a parlare di B. e del modo in cui sia possibile per i potenti aggirare la legge.

Il 3 agosto scorso su l'Linkiesta.it, un giornale digitale indipendente, Marco Alfieri ha pubblicato un editoriale dal titolo "Vent'anni di niente, passati a parlare di Silvio B.", titolo assai efficace nella sintesi e tanto più significativo, se si considera che l'autore ammette di aver inizialmente sperato nella possibilità di veder realizzato con B. un progetto di cambiamento liberale del Paese. Eppure Alfieri scrive (riporto alcuni stralci del suo editoriale):

(...) " In uno stato di diritto le sentenze si possono criticare, ci si può lamentare per l'accanimento vero o supposto, ma si accettano sempre. Su questo punto non si può retrocedere né avrebbe senso mischiare i campi, far cadere un governo come rappresaglia per la condanna in tribunale.

(...) L'Italia che sta in mezzo a queste beghe non capisce più da tempo, vorrebbe si parlasse d'altro: di tasse, di burocrazia, di debito pubblico, di impresa, di scuola e di cultura. Dei mille problemi che abbiamo e del Paese al futuro, tra 10 anni, uscendo dal bipolarismo infernale «impunità contro giustizialismo». Infine: "E questo rende ancor più surreale e pericolosa la vicenda di due fazioni di giapponesi - i falchi contro i manettari - che si scontrano sulla pelle di un Paese che è già terribilmente oltre, preso in mezzo a una crisi epocale, e continuano a sequestrarlo. Tenendoci tutti sospesi. È questa la sensazione che ci resta in bocca, vent'anni dopo la nostra educazione sentimentale. Dal primo al secondo video-messaggio di Silvio B. Dalla prima alla seconda Forza Italia. Dalla prima alla seconda scesa in campo dei tecnici per salvare il Paese. Dal primo all'ultimo centrosinistra così uguale a se stesso. È una sensazione di vuoto, di frastuono, di cose promesse e non mantenute. Un cambiamento che sarebbe potuto essere ma non è stato. Vent'anni di niente, parlando sempre ossessivamente di Silvio". 

Mi ha colpito quel riferimento di Alfieri ad "un Paese che è già terribilmente oltre", perché è lo stesso concetto che ho espresso (prima di leggere il suo editoriale) in un intervento pubblicato il 4 agosto sul Gazzettino e che ho ribadito due settimane fa (prima peraltro dell'escalation ricattatoria dei falchi del Pdl) in un'intervista al quotidiano online OggiTreviso (clicca qui)"L'Italia, la sua parte migliore, quella della produzione, del rischio, dell'eccellenza che non si rassegna al declino, è già 'oltre' questa sentenza, oltre il berlusconismo e l'antiberlusconismo". Sono convinta che la parte migliore del Paese deve riuscire, sulla base dei fondamentali da lei ben richiamati, e non solo sulla base dell'appartenenza ad un partito o uno schieramento, ad allearsi per prevalere sull'Italia delle rendite e dei privilegi, non per fare un governo delle larghe intese, ma per ricostruire un tessuto etico, sociale, economico e politico come accadde nella straordinaria fase della scrittura della nostra carta costituzionale. Io voglio impegnarmi per questo e credo che molti altri lo vogliano fare per salvare questo Paese. Non mi interessa che abbiano la tessera del mio partito, o che votino il Pd, così come e' successo nel mio comune quando abbiamo costruito una squadra di amministratori che condividono i fondamentali da lei indicati ed abbiamo vinto nel 2009 le elezioni battendo un centrodestra onnicomprensivo di Lega, Pdl ed Udc. 

 

Concludo con una riflessione in ordine alla vicenda congressuale del Partito Democratico.

La sfida da mettere al centro del prossimo congresso è proprio quella di dar voce e rappresentanza a questa parte dell'Italia, se vogliamo proporci come forza di governo capace di intercettare il consenso dei cittadini ‘oltre' il recinto in cui ci siamo confinati alle ultime elezioni politiche. Recuperando l'originaria vocazione maggioritaria, sconfitta nel congresso del 2009 e tradita dalla leadership che doveva continuare a rappresentarla in minoranza all'interno del partito.

Servono per questo uomini e donne coraggiosi che non cerchino la mediazione tra le oligarchie interne per la mera gestione del potere, ma favoriscano l'apertura del partito al coinvolgimento dei cittadini sulla base dei fondamentali sopra richiamati per "costruire assieme qualcosa di bello e che sappia di nuovo" come scrive Andrea. Che abbiano la volontà di agire non per fare 'altre cose' dentro lo stesso sistema, ma per operare i cambiamenti radicali resi necessari dalla globalizzazione per rimuovere gli attuali ostacoli alla liberta' e all'uguaglianza, arrestando il declino del nostro Paese sulla base di una visione della società, secondo la quale se le persone vengono messe in condizione di investire i propri talenti dentro una comunità solidale, nel rispetto dell'ambiente e della giustizia intergenerazionale, si creano  opportunità  per tutti. Uomini e donne coraggiosi che, conoscendo criticità e potenzialità dei diversi territori italiani, agiscano per ridare fiducia e speranza e mettere in rete le tante energie positive disseminate in questo Paese, nella nostra regione e nei nostri comuni.

Quanto alle attuali candidature alla segreteria, essendo rimasta in questi anni coerentemente nella minoranza nel partito, ho riconosciuto a suo tempo a Renzi il coraggio di provare a rinnovare la linea politica del Pd, recuperando l'originaria vocazione maggioritaria. Per questo lo ascolto con interesse, per capire se saprà interpretarla in modo autentico facendo squadra con chi sui territori sta da tempo operando per il cambiamento, lungi da trasformismi dell'ultima ora. E per verificare se nel suo Pd ci sara' spazio per un partito democratico veneto autonomo e federale.

 

 


pubblicata il 07 settembre 2013

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