Un'interrogazione per scongiurare la chiusura del tribunale di Conegliano

09 agosto 2013

tribunale_coneglianoIn seguito alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, approvata con il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 e n. 156, che entrerà in vigore a partire dal 13 settembre 2013, è stata ridisegnata la geografia giudiziaria italiana, disponendo la chiusura di 31 sedi di tribunali, con annesse procure, e di tutte le 220 sezioni distaccate, senza considerare le specificità dei territori, la situazione effettiva e strutturale degli uffici giudiziari, le istanze e i bisogni delle comunità locali. Questa è la sorte anche del tribunale di Conegliano.

Nessuno nega la necessità di razionalizzare l’organizzazione dei nostri tribunali, ma la soppressione non può colpire indiscriminatamente tutti quei tribunali cosiddetti «minori» che risultano invece in grado di soddisfare pienamente i principi e criteri direttivi di efficienza ed economicità stabiliti dalla legge, come è appunto il caso dell’ufficio di Conegliano, che pur registrando da anni una carenza di organico, si contraddistingue per funzionalità ed efficacia riuscendo a definire un numero di procedimenti superiore a quelli sopravvenuti nello stesso periodo.

La sezione distaccata di Conegliano peraltro riveste un’importanza rilevantissima non solo per l'intero comprensorio, e per tale motivo è stata percepita dalle autorità e comunità locali come non giustificata la decisione di procedere con la sua soppressione, ma la sua eventuale cessazione avrà una ripercussione negativa su tutta l’amministrazione giudiziaria della provincia di Treviso per i motivi che ho esposto nell’interrogazione.

Sulla scorta di queste considerazioni, sollecitata dal circolo Pd di Conegliano e dallo stesso sindaco della città, ho depositato un’interrogazione a risposta in Commissione giustizia (clicca qui) chiedendo al Governo di attivarsi per scongiurare, data l’imminente entrata in vigore del decreto legislativo n. 155 del 2012, la soppressione della sede di Conegliano, assicurando altresì la prosecuzione della sua attività, conformando i criteri di riordino della geografia giudiziaria alla realtà dei territori e ai bisogni effettivi delle comunità locali. A tal fine ho richiamato nelle premesse dell’interrogazione l’ordine del giorno a prima firma del nostro capogruppo in Commissione giustizia, on. Walter Verini, che la Camera ha approvato l’8 agosto scorso a larghissima maggioranza, in sede di conversione del DL del Fare, che ha impegnato il governo, nell’attuazione della riforma, a verificare attentamente ogni singola situazione ed ad emanare un decreto correttivo del decreto legislativo n. 156, o a istituire presidi di giustizia con le stesse funzioni di sezioni distaccate laddove siano stati soppressi i tribunali, per evitare accorpamenti non funzionali alle esigenze di efficientamento delle procedure e dell’attività giudiziaria.

pubblicata il 09 agosto 2013

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