Attentato Boston: il terrorismo va combattuto con un impegno globale

16 aprile 2013

bostonGarantire pace e sicurezza, creare benessere e assicurare giustizia e proteggere il nostro pianeta anche per le future generazioni sono le sfide del XXI secolo. Non sono sfide agevoli, come ci conferma l'attentato di Boston (clicca qui). Richiedono che le nazioni siano in grado di abbattere i muri di oggi, di costruire un quadro normativo globale, di realizzare un'ampia collaborazione internazionale, unite da un fondamento di valori comuni e sulla base di una visione del futuro sostenibile, con un mix di provvedimenti di aiuto allo sviluppo, polizieschi e cultural-politici.
 
Secondo l’immagine usata dal prof. Kishore Mahbubani dell’Università di Singapore, “prima della globalizzazione, vivere in 192 nazioni diverse è stato come vivere in 192 barche separate. Allora bastava avere delle norme per garantire che le barche non si scontrassero, ovvero le regole dell’ordine multilaterale per garantire che i Paesi non entrassero in collisione. Ma oggi, per effetto del restringimento del mondo provocato dalla globalizzazione, i 7 miliardi di persone nel mondo non vivono più in 192 barche separate: noi viviamo in 192 cabine separate sulla stessa barca. Il problema è che siamo tutti ancora impegnati a prenderci cura delle nostre cabine e nessuno si prende cura della barca nel suo complesso. I problemi sono diventati globali - il riscaldamento globale, la crisi finanziaria, le pandemie, il terrorismo - ma i governi del mondo sono concentrati sulla cura delle proprie cabine, anzichè prendersi insieme cura della barca”.


pubblicata il 16 aprile 2013

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