Il Movimento "No Pettine" diffida il MIUR

16 aprile 2011

Molti insegnanti precari stanno continuando a scrivere a me ed ai Colleghi parlamentari chiedendo un impegno contro la possibilità di riapertura a pettine delle graduatorie provinciali (leggi il testo della diffida). Del tema mi sono occupata nella mia news letter del 26 febbraio scorso perché sollecitata da alcuni docenti del mio territorio, anche se nella mia attività parlamentare non mi occupo di scuola. Ma ho ritenuto doveroso a mia volta sollecitare i colleghi che se ne occupano a sostenere questa battaglia. Per questo motivo ho favorito il 24 marzo scorso un incontro a Marcon (VE) tra una rappresentanza del coordinamento 'no pettine' e l'on. Beppe Fioroni, che, a suo tempo in veste in ministro dell'Istruzione, era stato promotore della legge che, se attuata, avrebbe risolto positivamente la vicenda.

Ora, poiché il Governo sta tergiversando nel dare soluzione normativa alla posizione di tanti insegnanti precari dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cassato le code alle graduatorie introdotte dal Ministro Gelmini, migliaia di insegnanti sono nella disperazione. Particolarmente significativa in tal senso la lettera di una professoressa, che si firma “precaria meridionale al Nord”.

Fa davvero rabbia vedere che le forze politiche al governo strumentalizzano le preoccupazioni di tante persone che si trovano in questa condizione, anziché provvedere ad affrontare e risolvere il problema, in conformità alle norme della Legge Finanziaria per il 2007 e nel rispetto  del dispositivo della Corte Costituzionale, attraverso l'approvazione di norme ben precise che diano tutela concreta ai diritti acquisiti dagli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento del 2006, le cui posizioni non possono essere rimesse in discussione neppure nel nuovo sistema di reclutamento.
Ritengo che la posizione del Partito Democratico rispetto a questo tema non possa che essere quella contenuta nelle norme della Legge Finanziaria per il 2007 approvata dalla nostra maggioranza che sosteneva il Governo Prodi. I problemi odierni sono determinati dal fatto che è stato svuotato quell'impianto normativo (tuttora in vigore, perché non censurato dalla Corte Costituzionale) dalla manovra economica proposta dal Governo Berlusconi che ha tolto le risorse necessarie per attuarla, anche con il voto della Lega. E' pertanto dovere di questa maggioranza rimettere le cose a posto, stanziando le risorse necessarie ad attuare quanto da noi già previsto.

Comprendo che possano arrecare disagio alcune contraddizioni che si sono rilevate all'interno del Partito Democratico, ma questo non può far dimenticare che in una democrazia ci sono delle regole ben precise, specie in un sistema maggioritario come il nostro, in cui è la maggioranza che decide. Se la maggioranza ci mettesse lo stesso impegno che ha messo nei giorni scorsi alla Camera per l'approvazione del processo breve (con tutti i ministri precettati in aula) forse il problema sarebbe stato risolto da tempo.


pubblicata il 16 aprile 2011

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