Esodati: la storia di Fabio Marzola

27 maggio 2012

marzolaSabato 26 maggio, sono stata a visitare a casa sua il Sig. Fabio Marzola di Treviso, che mi aveva scritto una email per dirmi che ha iniziato giovedì scorso lo sciopero della fame e della sete dopo aver scoperto leggendo il Sole 24 Ore che il decreto Fornero sugli esodati  dà copertura a coloro che hanno avuto l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria, se i requisiti per l'uscita con le vecchie regole  maturano entro il 2013, ma solo se prima del 4 dicembre scorso hanno versato almeno un contributo volontario.  Il Sig. Marzola è disperato perchè non ha versato alcun contributo volontario, avendo già raggiunto i requisiti per l'uscita secondo le norme previgenti - come peraltro riconosce documentazione dell'Inps in suo possesso -.

Il Sig. Marzola è un uomo di 57 anni in buone condizioni di salute, provato naturalmente  dalla mancanza di acqua, determinato comunque a proseguire lo sciopero per provare a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e del Governo sul suo caso. Ho parlato anche con i due figli, che sono molto preoccupati per la decisione del padre. Purtroppo anche i media locali ad oggi non gli hanno prestato attenzione. Gli ho assicurato il mio aiuto per sollecitare  giornali, tv e radio.

A mio parere il decreto della Fornero su questo punto è illegittimo, perchè introduce successivamente un requisito mai previsto prima anche per chi aveva già maturato il diritto all'uscita secondo le condizioni stabilite in precedenza dalla legge (ovvero per il Sig. Marzola il 4 aprile scorso). Mi sono comunque già messa in contatto con i colleghi che si occupano di questa materia, per concordare quali azioni intraprendere per aiutare il sig, Marzola e coloro che si trovano nelle sue stesse condizioni.

E' davvero drammatico vedere come la legislazione indotta dallo stato di emergenza dei conti pubblici del Paese incide sulla viva carne delle persone e delle loro famiglie. Ho espresso tutta la mia solidarietà a quest'uomo che sta lottando per garantire sè stesso e la propria famiglia. Mi ha toccato profondamente quando poi si è commosso dicendomi che era davvero felice del fatto che chi come me rappresenta le istituzioni gli abbia manifestato la sua vicinanza e desiderio di aiutarlo. E' stato lui così a darmi coraggio, perchè di fronte all'impotenza che spesso provo nell'incontrare in questo periodo tante persone in difficoltà, anche come sindaco, ho avuto la sensazione che il mio impegno non sia vano. 
 
 
LEGGI LA MEMORIA DEL SIG. FABIO MARZOLA  CON RIFERIMENTO ALL’ATTUALE IMPOSTAZIONE CHE IL MINISTRO FORNERO HA DATO IN MATERIA DI TUTELE PER I LAVORATORI ESODATI »

pubblicata il 27 maggio 2012

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