Canone televisivo, grazie alla nostra mobilitazione la Rai ha fatto marcia indietro

23 febbraio 2012

canone_raiNei giorni scorsi anche le nostre imprese si sono viste recapitare dalla Rai una comunicazione relativa alla riscossione del cosiddetto ‘abbonamento speciale alla televisione’. La richiesta, basata sull’interpretazione di norme di oltre 74 anni fa (un regio decreto del 1938, risalente a ben prima dell’attuale sviluppo tecnologico), ma attivata in occasione della nuova disposizione del Governo nella manovra SalvaItalia  che obbliga le imprese e i professionisti a indicare nella dichiarazione fiscale il numero dell’abbonamento, ha creato grande confusione ed allarme, riguardando testualmente tutti i possessori di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di programmi televisivi, compresi quindi pc, tablet e smartphone.
 
Le associazioni di categoria si sono prontamente mobilitate contro quello che considerano un nuovo aggravio a carico delle imprese. In particolare, il presidente della Confartigianato Marca Trevigiana, Mario Pozza, il 17 febbraio ha fatto appello ai parlamentari chiedendo di modificare le disposizioni di legge vigenti (clicca qui). Raccolto il suo appello, mi sono attivata anch’io, consultando il collega Paolo Gentiloni, già ministro delle Comunicazioni, sia firmando l’interrogazione presentata a riguardo dal collega Vinicio Peluffo (clicca qui), sia invitando il  Governo ad introdurre delle modifiche ad una normativa ormai superata dall'innovazione tecnologica e a considerare anche la possibilità di una sanatoria per il passato. Il giorno seguente la Rai, in seguito a un confronto con il dipartimento delle comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, ha precisato che il mero possesso dei computer e delle altre apparecchiature non comporta il pagamento del canone speciale. Una marcia indietro che ha placato le polemiche.
 
In ogni caso, se il servizio radiotelevisivo offerto dalla Rai deve restare pubblico, per non continuare a pesare soprattutto sulle famiglie, visto il livello presunto di evasione del canone da parte delle imprese, ritengo necessario che il Governo valuti l'opportunità di abolire il canone, sostituendolo con un finanziamento pubblico a carico della fiscalità generale.
 
 
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pubblicata il 23 febbraio 2012

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